Rodolfo fa il barbiere da quando ha quattordici anni. Dei suoi amici, nessuno saprebbe dire che cosa davvero lo appassioni. Per la moglie è un uomo tranquillo, abitudinario, conformista. Non tifa una squadra, ma si accoda al coro di chi tifa più forte.
Non ha un’opinione, ma si lascia influenzare dal giudizio altrui. Si sente parte di una maggioranza informe e rumorosa che lo protegge dall’obbligo di avere una volontà. Tutto questo un giorno non gli basta più. Decide di provare il brivido di smarcarsi da tutti e di entrare a far parte di una minoranza.
Inizia dalle minoranze linguistiche, sceglie l’esperanto e si mette a studiarlo. Ma nel piccolo paese di provincia in cui abita è inevitabilmente l’unico che lo parla. Avvilito, solo, decide allora di provare con le minoranze religiose. Ma, quando cerca di integrarsi nella prestigiosa comunità ebraica di Ferrara, subisce una cocente delusione. Prova anche la via dell’invalidità fisica, ma finisce un’altra volta contro un muro. Di delusione in delusione, Rodolfo non si arrende e continua la sua lotta per emergere dal mucchio. Fino all’inaspettato, sorprendente finale.
L’uomo che voleva essere una minoranza è un romanzo-pamphlet che esplora con grazia e ironia temi sensibili e nevrosi del nostro presente
Dettagli libro
-
Editore
-
Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
-
Argomento
-
Collana
Sull'autore
Diego Marani
Diego Marani è nato a Ferrara nel 1959. Lavora presso il Servizio europeo di azione esterna della
UE, dove si occupa di diplomazia culturale. Inventore della lingua–gioco Europanto, di cui ha tenuto rubriche su diversi giornali europei, ha pubblicato Nuova grammatica finlandese (2000,
Premio Grinzane Cavour, tradotto in quindici lingue), L’ultimo dei vostiachi (2002, Premio Campiello; Premio Stresa), A Trieste con Svevo (2003), L’interprete (2004), Il compagno di scuola (2005, Premio Cavallini), Come ho imparato le lingue (2005), Enciclopedia tresigallese (2006),
La bicicletta incantata, pubblicato in cofanetto con il film di Elisabetta Sgarbi Tresigallo, dove il marmo è zucchero (2007), L’amico delle donne (2008), Il cane di Dio (2012), Lavorare manca (2014) e Vita di Nullo (2017).