In piedi sulla banchina del treno, Chiyoko se ne sta immobile, incapace di muovere il passo decisivo che la separa dai binari. Non ha nemmeno vent’anni, indosso la divisa da liceale e sul viso l’aria apatica di chi non ha ormai alcun rimpianto. A Izumi, trentacinquenne separata che ogni sera alla stessa ora rientra dal suo lavoro part-time, basta uno sguardo per comprendere quali siano le intenzioni di quella ragazza dagli occhi limpidi come quelli di un cerbiatto. La afferra per un braccio e, con un gesto disinvolto, la tira verso di sé, salvandole la vita. Per Izumi, Chiyoko è solo un’estranea, eppure le viene spontaneo invitarla a cena nella propria casa e ri-velarle gli aspetti più intimi della propria vita, come il fatto che il marito l’abbia lasciata sei mesi prima e lei ora viva sola con il figlio Sōsuke di sei anni. Un’oscura, inspiegabile attrazione la spinge, infatti, a desiderare la compagnia della ragazza. Quando perciò Chiyoko le confessa di essere stata ripudiata dai genitori a causa della propria omosessua-lità e di voler fuggire, andarsene per sempre e raggiungere il posto che ha la fama di possedere il cielo e le stelle più belli di tutto il Giappone, Izumi, dapprima terrorizzata dalla prospettiva della fuga con una giovane donna, inizia a considerare affascinante l’idea di un posto nuovo dove poter ritrovare se stessa, le sue idee, la sua libertà. Con i soldi del divorzio acquista un vecchio pulmino Volkswagen, ci infila dentro il minimo in-dispensabile e lascia la città insieme a Chiyoko e Sōsuke, dirigendosi in un piccolo villaggio sperduto tra le montagne. Qui le due donne si occupano di rimettere in sesto una casa in rovina trasformandola in una lo-canda, sulla cui facciata appendono una bandiera arcobaleno che garrisce al vento. In breve la «Locanda Arcobaleno» diventa un accogliente punto di ritrovo per viaggiatori, dove le proprietarie non si limitano a offrire ristoro alle fatiche del viaggio, ma anche, e soprattutto, alle ferite dell’anima. Il destino, però, ha approntato per Chiyoko e Izumi una prova ancora più ardua della loro fuga, la più grande sfida che la vita riserva alla forza stessa dell’amore. Dall’autrice del bestseller Il ristorante dell’amore ritrovato, Ito Ogawa torna con una storia d’amore sin-cera e appassionata che sfida ogni tabù, scandagliando le difficoltà di una coppia nel vivere la propria diver-sità e dando voce a coloro che quotidianamente devono confrontarsi con l’intolleranza e i pregiudizi della società.
Il nuovo romanzo dell’autrice de Il ristorante dell’amore ritrovato, «un’opera importante che aiuta a capire la straordinaria diversità di cui è fatto il mondo». Asahi.netDettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Giapponese -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
320 -
Traduttore
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Argomento
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Collana