La peste apre l’Iliade, la prima opera della letteratura occidentale, e da lì in avanti è un tema onnipresente. Le ragioni sono tante, ma tutte sono riconducibili al fatto che la peste fa paura e la paura affascina. Genera terrore perché è una malattia dalla quale per millenni non ci sono state difese, che arrivava all’improvviso e che ogni volta mieteva molte vittime in breve tempo; ma la peste fa paura anche perché porta con sé la carestia, la povertà e travolge le istituzioni, così che al timore della morte per peste si aggiungono anche le paure della morte per fame e della morte violenta. Le reazioni dei governi e delle popolazioni di fronte alle epidemie sono sempre state le stesse: isolamento, panico, incredulità, sfiducia istituzionale. Osservare tali reazioni ci rivela che le società si reggono sempre su un equilibrio precario e che sono molto più fragili di quanto potremmo immaginare.
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Italiano -
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Sull'autore
Persio Tincani
Persio Tincani (La Spezia, 1968) è professore di Filosofia del diritto ed è autore di un centinaio di pubblicazioni. Tra i suoi ultimi libri ricordiamo: Filosofia del diritto (2017), Identità e meraviglia (2020), Raccontare la società (2022) e il romanzo Come un solco nel mare (2020).