Google ci rende veramente stupidi? A partire dalla celebre domanda posta dallo studioso americano Nicholas Carr, Derrick de Kerckhove, erede di Marshall McLuhan e guru dell'era digitale, si inoltra nell'universo della rete problematizzandone gli impatti sul nostro modo di pensare, sulle facoltà cognitive, sulle capacità mnestiche. Chi di noi non usa Google? Chi può vivere oggi senza la rete? Che conseguenze hanno sulla nostra vita Facebook e Twitter? De Kerckhove affronta il fondamentale cambiamento epistemologico che stiamo vivendo, che rivoluziona modi dell'essere nutriti per secoli quali pazienza, memoria, attenzione, ascolto, silenzio, lettura, per scoprire, attraverso le sue riflessioni, i pericoli ma anche le enormi potenzialità della rete.
Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
41 -
Autore della prefazione
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Argomento
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Collana
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Serie
Sull'autore
Derrick de Kerckhove
(Wanze, 30 maggio 1944) Sociologo belga naturalizzato canadese, dal 1983 al 2008 ha diretto il McLuhan Program in Culture & Technology di Toronto. Consigliere scientifico dell’Osservatorio TuttiMedia, direttore di «Media Duemila», ideatore dell’Atelier di Intelligenza Connettiva, insegna all’Università Federico II di Napoli. È stato fra i primi a coniugare analisi dei media digitali e neuroscienze in lavori come Brainframes (1992), La civilizzazione video-cristiana (1995) e Psicotecnologie connettive (2014).