Introduzione di Irene Bignardi
Traduzione di Luisa Collodi
Edizione integrale
Scritto nel 1848, quando l’autore non aveva che ventiquattro anni, il romanzo La signora delle camelie creò subito un mito, entrato nell’immaginario di intere generazioni e diventato protagonista delle scene, sia del teatro di prosa che del teatro d’opera, nonché degli schermi del cinema. Lo stesso Dumas ne realizzò una versione teatrale, affidandola a Sarah Bernhardt. Pochi anni dopo, Giuseppe Verdi saprà farne una trasposizione sublime, in musica, con La Traviata. Margherita Gautier, alias Violetta, è diventata così una figura a sé stante: un mito appunto, con il quale si sono confrontate dive come Eleonora Duse, Greta Garbo, Maria Callas. André Maurois ha scritto: «La signora delle camelie fa capire perché Maupassant e Tolstoj considerassero Dumas figlio uno dei più grandi romanzieri del loro tempo». Per Irene Bignardi è «il romanzo sul prezzo della donna», amante o moglie che sia, traviata o no.
«C’era, in quella donna, qualcosa che somigliava al candore. Si vedeva benissimo che era ancora alla verginità del vizio. Il passo deciso, la figura slanciata, le narici rosee e aperte, i grandi occhi leggermente cerchiati di azzurro, denotavano una di quelle creature ardenti, che spandono tutt’intorno un profumo di voluttà, come quei flaconi d’Oriente…»
Alexandre Dumas (figlio)
figlio dell’Alexandre Dumas autore de I tre moschettieri, nacque a Parigi, nel 1824. Il romanzo La signora delle camelie, ispirato alla figura della sua amante, Alphonsine Duplessis, gli aprì, ancora giovanissimo, le porte del successo. Tra le altre sue opere ricordiamo La società equivoca (1855), L’amico delle donne (1864) e Francillon (1887). Morì a Marly-le-Roy nel 1895.
Traduzione di Luisa Collodi
Edizione integrale
Scritto nel 1848, quando l’autore non aveva che ventiquattro anni, il romanzo La signora delle camelie creò subito un mito, entrato nell’immaginario di intere generazioni e diventato protagonista delle scene, sia del teatro di prosa che del teatro d’opera, nonché degli schermi del cinema. Lo stesso Dumas ne realizzò una versione teatrale, affidandola a Sarah Bernhardt. Pochi anni dopo, Giuseppe Verdi saprà farne una trasposizione sublime, in musica, con La Traviata. Margherita Gautier, alias Violetta, è diventata così una figura a sé stante: un mito appunto, con il quale si sono confrontate dive come Eleonora Duse, Greta Garbo, Maria Callas. André Maurois ha scritto: «La signora delle camelie fa capire perché Maupassant e Tolstoj considerassero Dumas figlio uno dei più grandi romanzieri del loro tempo». Per Irene Bignardi è «il romanzo sul prezzo della donna», amante o moglie che sia, traviata o no.
«C’era, in quella donna, qualcosa che somigliava al candore. Si vedeva benissimo che era ancora alla verginità del vizio. Il passo deciso, la figura slanciata, le narici rosee e aperte, i grandi occhi leggermente cerchiati di azzurro, denotavano una di quelle creature ardenti, che spandono tutt’intorno un profumo di voluttà, come quei flaconi d’Oriente…»
Alexandre Dumas (figlio)
figlio dell’Alexandre Dumas autore de I tre moschettieri, nacque a Parigi, nel 1824. Il romanzo La signora delle camelie, ispirato alla figura della sua amante, Alphonsine Duplessis, gli aprì, ancora giovanissimo, le porte del successo. Tra le altre sue opere ricordiamo La società equivoca (1855), L’amico delle donne (1864) e Francillon (1887). Morì a Marly-le-Roy nel 1895.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
199 -
Argomento