La vita e l'opera di Fabrizio De André sono al centro di saggi e documentari, omaggi e celebrazioni che hanno contribuito negli anni a trasformare l'uomo in un mito, in un'icona musicale e poetica. Una specie di totem, che incute un timore reverenziale a tratti schiacciante. E pensare che invece lui si riconosceva soprattutto nel protagonista di Amico fragile, "evaporato in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte".
Il giornalista Marco Ansaldo si mette sulle tracce di questo amico fragile, partendo dai vicoli della Foce, le zone che lui stesso, genovese doc, aveva esplorato da ragazzino di strada. Nel ripercorrerle oggi, così diverse eppure identiche, ricostruisce un'inedita topografia fatta di stradine e piazzette, di panchine e bar, in quel fermento musicale e intellettuale da cui scaturì la "Scuola genovese" dei cantautori e il genio di "un giovanotto della buona società".
Ma Genova da sola non basta per spiegare De André, che in quarant'anni di carriera ha mostrato mille volti, anche molto diversi: l'uomo dalla voce profondissima, che scandisce parole dolci e terribili, a volte oscene, per lo scandalo dei benpensanti; l'uomo feroce con i potenti, anarchico, ruvido e solitario; l'"ateo a modo suo", lontano dalla Chiesa ufficiale ma vicino a Gesù e agli ultimi.
Parlando con le persone che l'hanno conosciuto e consultando i libri e gli appunti custoditi nell'Archivio Fabrizio De André di Siena (tra cui le ultime carte, inedite), Ansaldo ricostruisce un'immagine di Faber a partire da singoli dettagli, frammenti della sua fragilità e della sua forza, lasciando che la luce di ogni nuovo frammento ne illumini un altro e lo faccia risplendere, guidando il lettore in questo percorso insolito.
Un viaggio nelle "molte feritoie della notte", a riscoprire persino, in una cassetta audio sepolta in cantina, la traccia di un ricordo personale: una particolare serata del 1981, in cui un giovane giornalista genovese, appena ventiduenne, ebbe la possibilità di intervistare il suo cantautore preferito...
Il giornalista Marco Ansaldo si mette sulle tracce di questo amico fragile, partendo dai vicoli della Foce, le zone che lui stesso, genovese doc, aveva esplorato da ragazzino di strada. Nel ripercorrerle oggi, così diverse eppure identiche, ricostruisce un'inedita topografia fatta di stradine e piazzette, di panchine e bar, in quel fermento musicale e intellettuale da cui scaturì la "Scuola genovese" dei cantautori e il genio di "un giovanotto della buona società".
Ma Genova da sola non basta per spiegare De André, che in quarant'anni di carriera ha mostrato mille volti, anche molto diversi: l'uomo dalla voce profondissima, che scandisce parole dolci e terribili, a volte oscene, per lo scandalo dei benpensanti; l'uomo feroce con i potenti, anarchico, ruvido e solitario; l'"ateo a modo suo", lontano dalla Chiesa ufficiale ma vicino a Gesù e agli ultimi.
Parlando con le persone che l'hanno conosciuto e consultando i libri e gli appunti custoditi nell'Archivio Fabrizio De André di Siena (tra cui le ultime carte, inedite), Ansaldo ricostruisce un'immagine di Faber a partire da singoli dettagli, frammenti della sua fragilità e della sua forza, lasciando che la luce di ogni nuovo frammento ne illumini un altro e lo faccia risplendere, guidando il lettore in questo percorso insolito.
Un viaggio nelle "molte feritoie della notte", a riscoprire persino, in una cassetta audio sepolta in cantina, la traccia di un ricordo personale: una particolare serata del 1981, in cui un giovane giornalista genovese, appena ventiduenne, ebbe la possibilità di intervistare il suo cantautore preferito...
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
192 -
Argomento
Sull'autore
Marco Ansaldo
Marco Ansaldo inviato speciale per la politica internazionale e vaticanista di “Repubblica”, insegna Giornalismo estero presso l’Università LUISS di Roma, è consigliere scientifico della rivista di geopolitica “Limes”, collaboratore del settimanale tedesco “Die Zeit”, consulente per Rai Radio3. Ha effettuato reportage in tutto il mondo. Ma, soprattutto, è genovese. Ha scritto, fra gli altri, Il falsario italiano di Schindler. I segreti dell’ultimo archivio nazista (Rizzoli, 2012), Uccidete il Papa. La verità sull’attentato a Giovanni Paolo II (Rizzoli, 2011), Chi ha perso la Turchia (Einaudi, 2011).