Scoprire – trent’anni e molto calcio dopo – che quelle notti non hanno mai smesso di essere magiche. Il Mondiale di Italia 90. La fine dell’innocenza, l’inizio di un’altra storia. L’Italia è un carrozzone in via di sfascio, ma balliamo ancora tutti quel poco che resta da ballare, declinando verso l’ultimo struggente tramonto sulle note di una canzone. Un’estate italiana. L’entusiasmo di un intero Paese, l’Olimpico ombelico d’Italia che fa la «Ola» a un futuro che verrà, la cerimonia d’apertura più fashion di tutti i tempi. I gol, le partite memorabili, le disfatte. Gli occhi spiritati di Totò Schillaci, Gascoigne ubriaco di bellezza, la maschera tragica del Maradona in lacrime che ci sputa addosso «Hijos de puta», Milla che fa danzare la sua vecchiaia attorno a una bandierina, la stella luminosa del giovane Baggio, il Brasile senz’anima, la Germania del dopo-Muro, l’ultima Jugoslavia. Il calciatore nel suo nuovo status di divo, l’invasione degli hooligans, lo sgabello di Alba Parietti, i «Denghiù denghiù» di Biscardi, le vallette decorative, gli intellettuali a sproloquiare in tivù, il calcio che scopre un nuovo vocabolario, i giornalisti con i primi telefoni cellulari. E poi gli sprechi, la corruzione, gli scandali, le tangenti, gli stadi monchi, i 24 morti sul lavoro, gli oltre 700 feriti, i miracoli pagati a caro prezzo. Le illusioni, le ambizioni, le nevrosi, i deliri: tutto risuona nella centrifuga della nostalgia, al ritmo di un sentimento pop in un’estate incompiuta e irripetibile. Frammenti di un sogno infranto che ancora oggi conserva il lucore di una giovinezza sfumata, lontano, da qualche parte. E alla fine, l’immagine che tutto riassume. Un burattino tricolore con un pallone al posto della testa e un nome che sa di benvenuto ma è già un commiato. Ciao.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Argomento
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Collana
Sull'autore
Furio Zara
Furio Zara (Venezia, 1970), giornalista, scrive per «Corriere dello Sport» (serie A, Mondiali, Europei, Olimpiadi), «Guerin Sportivo», «Vanity Fair», «Avvenire» (calcio e costume), calciomercato.com (con la rubrica «Chi ha fatto palo?»), RadioRai. Ha scritto diversi libri di calcio tra cui Bidoni, che ha dato inizio a un genere letterario-sportivo. Ha vinto, tra gli altri, i premi Coni-Ussi (2004), Beppe Viola (2006) e Dardanello (2007). È laureato in Storia del Cinema,
l’altra sua passione.