«È un libro splendido, brucia l’anima. Leggetelo prima che potete.» MATTIA SIGNORINI
«Campo dell’oro è lo specchio di tutte le periferie italiane. Una realtà che si svela in tutta la sua cruda potenza.»
«L’amore come lo ha cantato De André: 'Ti ho detto dammi quello che vuoi, io quel che posso'.»
Uno stradone di un chilometro divide Civitavecchia a metà. Da una parte Santa Fermina, con le sue villette a due piani e le vie coi nomi dei fiori; dall’altra Campo dell’oro, i casermoni popolari e i fumi degli impianti industriali che corrodono l’anima delle persone. Di là, un futuro prospero, le bollette in regola, le vacanze al mare; di qua, le famiglie arrancano e i figli, abbandonati a loro stessi, sognano una fuga impossibile. È quello che fa anche Anna, che ha studiato duramente e messo i soldi da parte per potersene andare via, lontano, all’università. Poche settimane ancora e finalmente salirà su un treno, pronta a costruirsi una vita diversa. Tutto sembra andare in frantumi quando Anna vede Simone, il suo fratellino di quattordici anni, in sella a un motorino, con un martello in mano, insieme alla feroce banda criminale che controllala zona. I Sorci, li chiamano, e nei loro affari è bene non immischiarsi mai. Anna vorrebbe salvarlo, ma sa che concerta gente è impossibile trattare. Si scende a patti, semmai, fino alle estreme conseguenze. Con l’autenticità di chi in un posto così ci è nato e cresciuto, Valeria Gargiullo demolisce la retorica che spesso accompagna il racconto delle periferie, e lo fa con la consapevolezza che il Male non è soltanto un nemico, ma anche un compagno quotidiano e una pericolosa tentazione.
«Campo dell’oro è lo specchio di tutte le periferie italiane. Una realtà che si svela in tutta la sua cruda potenza.»
«L’amore come lo ha cantato De André: 'Ti ho detto dammi quello che vuoi, io quel che posso'.»
Uno stradone di un chilometro divide Civitavecchia a metà. Da una parte Santa Fermina, con le sue villette a due piani e le vie coi nomi dei fiori; dall’altra Campo dell’oro, i casermoni popolari e i fumi degli impianti industriali che corrodono l’anima delle persone. Di là, un futuro prospero, le bollette in regola, le vacanze al mare; di qua, le famiglie arrancano e i figli, abbandonati a loro stessi, sognano una fuga impossibile. È quello che fa anche Anna, che ha studiato duramente e messo i soldi da parte per potersene andare via, lontano, all’università. Poche settimane ancora e finalmente salirà su un treno, pronta a costruirsi una vita diversa. Tutto sembra andare in frantumi quando Anna vede Simone, il suo fratellino di quattordici anni, in sella a un motorino, con un martello in mano, insieme alla feroce banda criminale che controllala zona. I Sorci, li chiamano, e nei loro affari è bene non immischiarsi mai. Anna vorrebbe salvarlo, ma sa che concerta gente è impossibile trattare. Si scende a patti, semmai, fino alle estreme conseguenze. Con l’autenticità di chi in un posto così ci è nato e cresciuto, Valeria Gargiullo demolisce la retorica che spesso accompagna il racconto delle periferie, e lo fa con la consapevolezza che il Male non è soltanto un nemico, ma anche un compagno quotidiano e una pericolosa tentazione.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
336 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Valeria Gargiullo
(1992) proviene da un quartiere popolare di Civitavecchia e cerca nella scrittura una forma di riscatto. Ha frequentato il Master in Tecniche della Narrazione della scuola Palomar. Attualmente vive a Roma, dove studia Lettere. Questo è il suo primo romanzo.