In tutto il mondo i suicidi maschili sono almeno il doppio di quelli femminili, mentre il numero di donne uccise dai propri compagni si fa sempre più allarmante. Perché? L’autore propone un’ipotesi innovativa: che questi comportamenti non siano connaturati all’essere maschi, ma il risultato di un’educazione che spinge i bambini a nascondere il proprio dolore. Fin dai tempi più antichi, la fragilità dell’uomo è stata considerata un tabù, e ciò ha finito col generare un vero e proprio handicap emotivo: negare la tristezza e la paura significa infatti aumentare la sofferenza, lasciare spazio alla solitudine, all’aggressività e alla violenza – contro sé stessi e contro gli altri. Di fronte alle ricadute più drammatiche di questa tendenza, siamo chiamati a invertire la rotta. Come? A partire dall’osservazione di casi clinici e di esperienze personali, in Maschi che piangono poco lo psicologo e psicoterapeuta Alberto Penna dimostra che per aiutare la nostra società è necessario partire innanzitutto dall’educazione: accettando senza vergogna le proprie fragilità e sviluppando con le proprie emozioni un rapporto sano e maturo, bambini e ragazzi impareranno infatti a elaborare con successo frustrazioni e sconfitte, pronti a diventare così uomini finalmente liberi.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Numero di pagine
160 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Alberto Penna
Alberto Penna è psicologo e psicoterapeuta, docente della Scuola di psicoterapia Mara Selvini Palazzoli. Si occupa di formazione e supervisione da oltre vent’anni. In terapia e formazione utilizza un metodo che coinvolge le emozioni e il corpo. Terapeuta da venticinque anni, ha pubblicato nel 2023 insieme a Laura Fino un libro sulla terapia di coppia (Al di là delle parole). È autore del Manifesto per le emozioni maschili e divulgatore sull’argomento.