Nel 1929, questo saggio fu considerato scandaloso dagli ambienti più tradizionalisti. Oggi, molte delle idee in esso sostenute sono entrate nel dibattito politico e alcune sono state recepite dalla legislazione del diritto familiare. Eppure, dopo quasi ottant'anni, il testo conserva intatta la sua carica «eversiva» contro il pregiudizio e i luoghi comuni in materia di vita sessuale. L'impietosa critica del filosofo è soprattutto contro la religione cristiana, colpevole di aver imposto una morale sessuofobica; in realtà, Russell non svilisce il ruolo sociale del matrimonio, anzi lo considera «la migliore e più importante istituzione che possa esistere tra esseri umani», se inteso come alleanza e vincolo profondo per la costruzione di una famiglia e non come censura dell'amore passionale, che secondo il filosofo deve potersi esprimere anche al di fuori del matrimonio. Ma l'analisi va oltre, coinvolgendo educazione dei figli, contraccezione, divorzio, omosessualità, salute e istruzione pubblica, in una riflessione tutt'ora ricca di stimoli su temi di perenne attualità anche nella società del terzo millennio.
Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
288 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Bertrand Russell
Filosofo, matematico e scrittore, Bertrand Russell (1872-1970) studiò a Cambridge, dove insegnò fino al 1916, quando fu allontanato a causa delle sue idee pacifiste. Dal 1938 al 1944 visse negli Stati Uniti, dove insegnò a Chicago e a Los Angeles, prima di essere riaccolto a Cambridge. Insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1950, legò il suo nome alle principali battaglie civili del Novecento, concludendo la sua intensa attività in favore della pace dando vita nel 1966 al noto «Tribunale Russell» contro i crimini di guerra americani nel Vietnam.