I Musei massonici vantano antiche memorie. Memorie materiali che – a far tempo dalla tradizione delle Logge operative medioevali sino ai giorni nostri – parlano di grandi e piccoli eventi, di immani sacrifici individuali e collettivi, di importanti scritti storici, di testimonianze visive, di oggetti rituali, di labari, di bolle, di grembiuli, di insegne e di gioielli di Loggia. Tutti oggetti che danno forza e vita a Fratelli che non sono più fra noi, ma la cui presenza si fa sentire con tutta la potenza spirituale. È la potenza che scaturisce da cuori infiammati di desideri e di speranze, da parole che risuonano con la medesima forza, da gesti e azioni che volevano trasformare se stessi e il mondo. Parlano di sacrificio e di martirio perché molti sono i Fratelli Martiri che hanno perso la vita nelle carceri religiose, nei campi di concentramento, nei lager, nei gulag, davanti ai plotoni d’esecuzione o massacrati per mano di vigliacchi assassini.
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