Mussolini l'anticittadino Città, società e fascismo

Mussolini l'anticittadino

Città, società e fascismo

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La rapida paralisi della crescita sociale e democratica delle città fu una delle azioni-chiave del fascismo per la cancellazione delle libertà civili e politiche e per radicare l'egemonia del regime. Il libro descrive i durissimi attacchi che Mussolini e i più autorevoli intellettuali fascisti intrapresero contro la città e i cittadini per esaltare invece l'uomo nuovo, rurale, riproduttore e soldato. Dai primi moti liberali e lungo sei decenni unitari, le città furono i luoghi della prima modernizzazione politica, economica e sociale, i luoghi della democrazia, meta delle masse che vi si trasferivano per godere i primi diritti di cittadinanza. Dal 1920 al 1944 tutte le città italiane - grandi, medie e piccole - e tutti i borghi furono invece occupati dai fascisti e dalla loro ossessiva propaganda. La città come insieme complessivo di destini individuali, di volontà di innovare ed elaborare pensieri era vista come un nemico da sconfiggere. Mussolini, socialista, inurbato a Milano da un piccolo villaggio appenninico, per paralizzare gli avversari sradicò ogni radice democratica delle città, alimentò un nuovo ceto medio urbano burocratico e servile per scalzare ogni dinamica produttiva. Attraverso un accurato lavoro di ricerca vengono analizzati gli atti di governo, il pensiero di Mussolini, le posizioni del dibattito culturale, l'inadeguatezza dei podestà nelle principali città italiane. La cultura fascista contro la polis è rimasta dentro la nostra cultura collettiva.

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Sull'autore

Michele Dau

Nato a Roma nel 1951, ha studiato Storia della città e pianificazione applicata all’Università La Sapienza. Dal 1976 ha lavorato come direttore di ricerca al Censis sui problemi economici e sociali. È stato poi amministratore delegato di società di engineering e consulting, sotto la guida di Egidio Egidi e Marisa Bellisario. Nel 1997 è divenuto manager pubblico e ha svolto incarichi in alcune delle maggiori istituzioni nazionali. Dal 2004 è vicepresidente del Comitato per lo sviluppo locale e il lavoro all’Ocse. Per Castelvecchi ha scritto nel 2012 Mussolini l’anticittadino. Città, società e fascismo.

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