In ’Nzularchia si racconta di una notte spaventosa, in un derelitto palazzo dentro il quale arrivano i tuoni e i lampi di una tempesta incombente. Gaetano deve fare i conti, testimone il giovanissimo Picceri’, con il sopruso, l’orrore, la violenza subìta da un padre camorrista e assassino che si aggira dentro una vestaglia consumata nelle stanze di quel palazzo.
Siamo alla fine degli anni Novanta del Novecento, ma il tempo sembra contrarsi e aprirsi come in una tragedia antica. L’inconscio di Gaetano emerge a scatti, a conati dal buio e il padre Spennacore si erge torvo e torbido a testimoniare un dominio decaduto e al contempo intriso di colpa e di mostruosità.
«Io sono la fame che ti fa diventare infame, io sono un infame, traditor, morto di fame.»
’Nzularchia è l’itterizia, la piaga, il segno che marchia una umanità condannata, senza identità, che sfida il labirinto per cercare un dolore originario e una colpa, o meglio ancora, un colpevole.
Nessuno nel teatro italiano ha saputo, come Borrelli, toccare il confine, il limite e cercare dentro l’abisso del nulla per cavarne un’oratoria grande, barocca, da teatro fiammeggiante.
Questa edizione dispiega insieme al testo in dialetto flegreo una traduzione dell’autore che non solo non tradisce la furia dell’originale ma talora crea una lingua nuova, un italiano non formale, pieno di falle e di neologismi, trasparente come il sogno di un demone.
MIMMO BORRELLI
Dettagli libro
-
Editore
-
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
-
Numero di pagine
209 -
Argomento
-
Collana
Sull'autore
Mimmo Borrelli
Mimmo Borrelli (Napoli, 1979) scrive ’Nzularchia fra il 2003 e il 2005, vince il Premio Riccione e Franco Quadri lo definisce «uno scrittore furibondo, fluviale, forte, già importante». Il talento è confermato da ’A Sciaveca (2007), Premio Tondelli, e
da La madre: ’i figlie so’ piezze ’i sfaccimma, rivisitazione del mito di Medea, che ottiene il Premio Testori. Nel settembre 2012 la sua opera-oratorio Napucalisse apre la stagione del Teatro San Carlo di Napoli, musicata dal compositore Giorgio Battistelli.
Dopo Opera Pezzentella (2014), collabora con Roberto Saviano in Sanghenapule (2015).