NEL CENTENARIO DELLA NASCITA, UN LIBRO CHE OFFRE UN NUOVO RITRATTO DI PASOLINI
Tutto comincia con una recensione a Poesie a Casarsa pubblicata da Gianfranco Contini sul Corriere del Ticino nel 1943, la prima in assoluto di un libro di Pasolini. Il critico usa il termine «narcissismo» e coglie quello che sarà lo stigma dell’uomo e della sua opera. Poi nel 1949, a seguito di uno scandalo a sfondo sessuale che coinvolge un gruppo di ragazzi friulani, Pasolini è denunciato ed espulso dal Partito comunista italiano, e si trasferisce a Roma insieme alla madre. Il tema del doppio narcisistico da quel momento s’intreccerà strettamente con la sua vita e la sua opera. Pasolini e il suo doppio attraversa le vicende friulane dello scandalo fino ai celebri articoli giornalistici raccolti in Scritti corsari. Per parlare del suo rapporto con il doppio (Narciso, Cristo crocifisso, i ragazzi di vita) Marco Belpoliti ha scelto di raccontare l’attività di alcuni importanti fotografi italiani che lo hanno ritratto: Paolo Di Paolo, Mario Dondero, Ugo Mulas e Dino Pedriali. Come Pasolini ha spiegato in una lettera aperta a Italo Calvino, la sua personalità si divide tra due opposti: dottor Jekyll e mister Hyde. Nella sua doppia identità l’omosessualità assume un ruolo decisivo. Il libro analizza la vocazione antilluminista di Pasolini, la particolare fusione di etica ed estetica e la profonda disperazione che lo attanaglia negli ultimi anni della sua vita per la distruzione di quel paese bellissimo, l’Italia, che ha amato insieme ai ragazzi dalle «belle nuche». La sua morte è un omicidio politico oppure un delitto a sfondo omosessuale? L’ultimo capitolo cerca di rispondere a questo interrogativo ancora oggi fonte di discussioni e polemiche.
Tutto comincia con una recensione a Poesie a Casarsa pubblicata da Gianfranco Contini sul Corriere del Ticino nel 1943, la prima in assoluto di un libro di Pasolini. Il critico usa il termine «narcissismo» e coglie quello che sarà lo stigma dell’uomo e della sua opera. Poi nel 1949, a seguito di uno scandalo a sfondo sessuale che coinvolge un gruppo di ragazzi friulani, Pasolini è denunciato ed espulso dal Partito comunista italiano, e si trasferisce a Roma insieme alla madre. Il tema del doppio narcisistico da quel momento s’intreccerà strettamente con la sua vita e la sua opera. Pasolini e il suo doppio attraversa le vicende friulane dello scandalo fino ai celebri articoli giornalistici raccolti in Scritti corsari. Per parlare del suo rapporto con il doppio (Narciso, Cristo crocifisso, i ragazzi di vita) Marco Belpoliti ha scelto di raccontare l’attività di alcuni importanti fotografi italiani che lo hanno ritratto: Paolo Di Paolo, Mario Dondero, Ugo Mulas e Dino Pedriali. Come Pasolini ha spiegato in una lettera aperta a Italo Calvino, la sua personalità si divide tra due opposti: dottor Jekyll e mister Hyde. Nella sua doppia identità l’omosessualità assume un ruolo decisivo. Il libro analizza la vocazione antilluminista di Pasolini, la particolare fusione di etica ed estetica e la profonda disperazione che lo attanaglia negli ultimi anni della sua vita per la distruzione di quel paese bellissimo, l’Italia, che ha amato insieme ai ragazzi dalle «belle nuche». La sua morte è un omicidio politico oppure un delitto a sfondo omosessuale? L’ultimo capitolo cerca di rispondere a questo interrogativo ancora oggi fonte di discussioni e polemiche.
Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
192 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Marco Belpoliti
Marco Belpoliti, saggista e scrittore, insegna Critica letteraria e Letterature e arti visuali presso l’Università di Bergamo, collabora all’Espresso e alla Repubblica ed è condirettore della collana Riga (Marcos y Marcos) e della rivista on line doppiozero.com. Presso Guanda sono usciti: Il tramezzino del dinosauro, Il corpo del Capo, Senza vergogna, Pasolini in salsa piccante, La canottiera di Bossi, Da quella prigione, L’età dell’estremismo, Primo Levi di fronte e di profilo (vincitore del premio The Bridge 2016), La strategia della farfalla e La prova. Per Einaudi ha pubblicato L’occhio di Calvino e Settanta, oltre ad aver curato varie opere di Primo Levi e l’edizione delle sue opere complete.