Il Partito Democratico è stato fondato nel 2007 e da allora ha vissuto una costante caduta dei propri consensi elettorali: dai 12 milioni di voti del 2008 ai 5 milioni e 300mila delle elezioni del 25 settembre 2022. Di fronte a tutto ciò, alcune domande sono obbligate: è possibile ancora provare a riformare questo partito? E può essere davvero “rifatto”? E come? Antonio Floridia indaga le ragioni profonde della crisi del Pd, ricostruendo la sua vicenda, analizzando i “miti fondativi” che ne hanno segnato le origini, il suo modello organizzativo, i tentativi (falliti) di rinnovarlo; la progressiva riduzione della sua capacità di parlare ai settori della società che un partito della sinistra dovrebbe in primo luogo proporsi di rappresentare; l’indeterminatezza della sua cultura politica e della sua identità. Un contributo al duro e aperto confronto politico oggi sempre più necessario, non solo per le sorti del Partito Democratico, ma per il futuro della sinistra italiana.
Dettagli libro
-
Editore
-
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
-
Numero di pagine
240 -
Argomento
-
Collana
Sull'autore
Antonio Floridia
Dopo la laurea in Filosofia a Firenze, ha lavorato a lungo in un istituto di ricerche sociali. Dal 2005 dirige l’Ufficio e l’Osservatorio elettorale e il settore Politiche per la partecipazione della Regione Toscana. È abilitato come professore associato di Scienza della Politica e ha avuto incarichi presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Firenze. Dal 2014 al 2017 è stato presidente della SISE (Società Italiana di Studi Elettorali). Tra le sue più recenti pubblicazioni: Un’idea deliberativa della democrazia. Genealogia e principi (2017); From Participation to Deliberation: A Critical Genealogy of Deliberative Democracy (2017); il capitolo The Origins of the Deliberative Turn, all’interno dell’Oxford Handbook of Deliberative Democracy (2018); Un partito sbagliato. Democrazia e organizzazione nel Partito Democratico (Castelvecchi, 2019).