Politica industriale nell'Italia dell'euro

Politica industriale nell'Italia dell'euro

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Entrare nell’Unione monetaria europea ha comportato per i paesi partecipanti un rovesciamento del precedente paradigma di gestione della domanda e dell’offerta in termini macroeconomici. Si richiedeva anche per l’Italia una politica industriale, ma di quale tipo? Da più parti se ne invocava la presenza ogni qual volta si manifestava una grave crisi di settore o di grandi imprese, oppure di fronte all’incalzante avanzare di nuove tecnologie e delle economie emergenti, che scardinavano gli equilibri di mercato. In quei frangenti si deprecava, in particolare, l’assenza di una politica industriale dello Stato volta a proteggere settori e imprese, nonché a fornire la spinta finanziaria per il rinnovamento dell’economia. Questo libro vuole sfatare diversi miti, primo tra tutti l’idea che non vi sia stata in Italia una politica industriale, o che quest’ultima consista nell’offrire protezione a imprese che non reggono la concorrenza di mercato, e che aumentando spesa pubblica e disavanzo di bilancio si possa risolvere il problema principale del ritorno a una crescita consistente e sostenibile. Attraverso un’analisi dettagliata e documentata emerge con chiarezza che in Italia c’è stata sì una politica industriale, che spesso però si è rivelata inappropriata – soprattutto nell’affrontare il difficile e complesso percorso verso la crescita –, di intensità discontinua, non sorretta da sufficiente mobilitazione di risorse pubbliche e private, e poco attenta a emendare le gravi debolezze di sistema. Il volume si chiude con uno sguardo alle sfide dei prossimi anni, indicando su quali punti è urgente concentrare l’impegno della politica industriale, in modo da renderla efficace.

Dettagli libro

Sull'autore

Salvatore Zecchini

Salvatore Zecchini è stato, tra l’altro, professore di Politica economica internazionale presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, direttore al Servizio Studi della Banca d’Italia, direttore esecutivo del Fmi e vicesegretario generale dell’Ocse. Continua a collaborare con l’Ocse e importanti organizzazioni internazionali. Ha pubblicato diversi libri, numerosi studi e articoli sulle più importanti riviste italiane ed estere di economia.