Nel 1887 Santa Isabel, incrocio di lingue e di popoli della Guinea equatoriale situato sull’isola di Bioko, sembra in tutto e per tutto il paesino di un presepe, con le sue casette minuscole collocate ordinatamente sul limitare della giungla.
Da bordo del piroscafo con cui è arrivato, Moisés Corvo osserva i volti lividi e sorridenti dei coloni europei: guance scavate, occhiaie, labbra screpolate da innumerevoli malattie tropicali. Si palpa allora la tasca alla ricerca della sua pillola di chinino. Ha vent’anni e arruolarsi, condurre una vita avventurosa, vedere il mondo, allontanarsi da casa, poter fare quello che gli pare senza dover rendere conto a nessuno, è sempre stato il suo sogno. Quelli della Infantería de Marina non hanno certo dovuto cercarlo a casa per reclutarlo a forza!
Nel 1887 sbarcano a Santa Isabel anche One, Two, Three, Four, Five e Six. Non hanno un altro nome perché non dovrebbero esistere. Gli agenti della Woodsboro Fields Co. li hanno comprati dalle puerpere al momento della nascita. Le madri: prostitute di York, di Brighton, di Manchester, di Nottingham e di Ipswich. Donne che li avrebbero nutriti a fatica, con il loro latte acido e dal sapore di fuliggine. La Woodsboro Fields Co. ha comprato per loro un altro destino. Li ha nutriti, li ha fatti studiare e li ha addestrati.
Hanno un solo compito: rintracciare un certo Templeton Peabody, prezzolato dalla Woodsboro Fields Co. da tre anni perché accolga un giorno proprio loro, One, Two, Three, Four, Five e Six, e metta a loro disposizione dodici negri per trasportare l’equipaggiamento necessario alla missione: penetrare fino al Punto Zero, in quell’isola remota dove, un giorno del 1472, nel cuore della foresta vergine, l’esploratore portoghese Fernão do Pó incontrò Sir Douglas Moriarty.
Cinque di loro moriranno il primo gennaio del 1900, una macchia d’inchiostro su un registro disordinato e fitto di nomi. Loro lo ignorano naturalmente, ma alla Woodsboro Fields Co. lo sanno, cosí come sanno che Templeton Peabody il 10 novembre 1892 si suiciderà per non aver trovato una cura per il figlio malato di un lord che lui crederà di aver contagiato.
Già vincitore del prestigioso Premio Crims de Tinta, Marc Pastor torna con un romanzo originale, dalla forte suspense e dalla trama perfetta, che unisce il gusto per l’avventura alla Stevenson con le atmosfere piú fantascientifiche di Isaac Asimov.
«Marc Pastor reinventa il romanzo d’avventura con un’avvincente storia ambientata nell’Africa coloniale del XIX secolo».
ABC
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Catalano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
454 -
Traduttore
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Argomento
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Collana
Sull'autore
Marc Pastor
Marc Pastor è nato nel 1977 a Barcellona. Laureato in Criminologia e Politica Criminale, lavora alla polizia scientifica dei Mossos d’Esquadra. Ha pubblicato Montecristo (2007), romanzo di avventure belliche e La maledetta (Giano 2009).