Negli anni Venti Piet Mondrian è a Parigi, e nel clima di apertura intellettuale della capitale francese sviluppa il suo percorso verso un’arte di astrazione. Fondamentale in tale progresso è la musica: dal jazz ai balli da sala americani fino alle sperimentazioni rumoristico-sonore dei futuristi. Ritmi universali raccoglie tre scritti di quel periodo, nei quali Mondrian illustra le corrispondenze tra musica e pittura in coerenza con la sua visione estetica, il neoplasticismo. Ciò che egli riconosce nel jazz è il ritmo aperto che rinvia a quello veloce della vita moderna: l’espressione pura di uno spirito nuovo, la promessa di una vita libera da costrizioni, in un principio d’equilibrio che, come la pittura neoplastica, ha il potere di riconciliare ogni singolo individuo con l’essenza universale del mondo.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
64 -
Traduttore
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Argomento
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Collana
Sull'autore
Piet Mondrian
(Amersfoort, 1872 – New York, 1944) Studia all’Accademia di Belle Arti di Amsterdam. Dopo una permanenza nel Brabante (1904-1905), sviluppa un vivo interesse per le questioni spirituali e teosofiche. Nel 1911 è a Parigi e, a contatto con il cubismo, si indirizza verso l’astrazione. Di nuovo ad Amsterdam, conosce Theo van Doesburg e con lui fonda nel 1917 la rivista «De Stijl». Tornato a Parigi, continua nella ricerca sui rapporti tra forma e colore, affiancandola sempre con l’attività teorica (nel 1920 pubblica Il neoplasticismo). Lasciata Parigi per Londra, nel 1940 si rifugia infine negli Stati Uniti.