Le incertezze di un genere, di una generazione, di un’epoca in un memorabile romanzo di formazione
«Una delle migliori penne millennial nostrane.»
Librofilia.it - Chiara Ruggiero
«Scrivere di sentimenti, specie dei buoni sentimenti, è una delle cose più difficili, ma Biferali lo fa con agio sorprendente.»
Vanni Santoni
«Biferali fa pensare alla poetica di Del Giudice e dei romanzieri realisti in generale, da Gustave Flaubert a Jonathan Franzen.»
Tiziano Scarpa
«Con un'inconfondibile e raffinata svagatezza, Biferali dà un'analisi acuta dei rapporti familiari, spostando in avanti i confini dell'autofiction.»
Emanuele Trevi
Che bambini siamo stati? Chi eravamo, prima di divenire 'adulti consapevoli'? E i nostri genitori, prima che nascessimo? Possibile
che fossero come noi, «quasi pronti» ma mai del tutto, titubanti di fronte alle soglie che la vita, con i suoi tanti cicli, ci mette davanti? L’imminenza della nascita del primo figlio induce il narratore di questo intenso romanzo, un uomo ancora giovane, a ripensare la propria esistenza, rivisitando l’infanzia, la vita sentimentale e il rapporto con la compagna Bianca, quello con i genitori – che in modi diversi vanno incontro al temuto declino – e soprattutto esplorando il senso sfuggente del cambiamento.
Con Sono quasi pronto, il suo romanzo forse più bello, Giorgio Biferali ci consegna una visione pulsante del nostro tempo e dell’esistenza, e alcuni momenti romanzeschi tanto potenti che il lettore non potrà non avvertire un caratteristico, antico sobbalzo del cuore. Leggerlo può offrire un’autentica esperienza in prima persona, uno di quei rari frangenti in cui sembra di vederci vivere da fuori, di poter abbracciare la vita intera cogliendone l’essenziale.
«Una delle migliori penne millennial nostrane.»
Librofilia.it - Chiara Ruggiero
«Scrivere di sentimenti, specie dei buoni sentimenti, è una delle cose più difficili, ma Biferali lo fa con agio sorprendente.»
Vanni Santoni
«Biferali fa pensare alla poetica di Del Giudice e dei romanzieri realisti in generale, da Gustave Flaubert a Jonathan Franzen.»
Tiziano Scarpa
«Con un'inconfondibile e raffinata svagatezza, Biferali dà un'analisi acuta dei rapporti familiari, spostando in avanti i confini dell'autofiction.»
Emanuele Trevi
Che bambini siamo stati? Chi eravamo, prima di divenire 'adulti consapevoli'? E i nostri genitori, prima che nascessimo? Possibile
che fossero come noi, «quasi pronti» ma mai del tutto, titubanti di fronte alle soglie che la vita, con i suoi tanti cicli, ci mette davanti? L’imminenza della nascita del primo figlio induce il narratore di questo intenso romanzo, un uomo ancora giovane, a ripensare la propria esistenza, rivisitando l’infanzia, la vita sentimentale e il rapporto con la compagna Bianca, quello con i genitori – che in modi diversi vanno incontro al temuto declino – e soprattutto esplorando il senso sfuggente del cambiamento.
Con Sono quasi pronto, il suo romanzo forse più bello, Giorgio Biferali ci consegna una visione pulsante del nostro tempo e dell’esistenza, e alcuni momenti romanzeschi tanto potenti che il lettore non potrà non avvertire un caratteristico, antico sobbalzo del cuore. Leggerlo può offrire un’autentica esperienza in prima persona, uno di quei rari frangenti in cui sembra di vederci vivere da fuori, di poter abbracciare la vita intera cogliendone l’essenziale.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Numero di pagine
240 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Giorgio Biferali
Giorgio Biferali (Roma, 1988) ha pubblicato i romanzi L’amore a vent’anni (Tunué, 2018) e Il romanzo dell’anno (La Nave di Teseo, 2019). Ha scritto anche A Roma con Nanni Moretti (con Paolo di Paolo, Bompiani, 2016), il racconto illustrato per ragazzi Lo scoiattolo della penna (La Nuova Frontiera, 2017) e la Guida tascabile per maniaci delle serie tv (Clichy, 2020). È docente presso l’Accademia di scrittura creativa Molly Bloom e collabora con diversi quotidiani e riviste culturali, su cui si occupa principalmente di cultura pop.