La pandemia da Covid-19 non è un fenomeno esclusivamente epidemiologico, ma ha una sua connotazione geografica: si declina a seconda dei contesti culturali,
ambientali e sociali con cui il virus viene in contatto e alle politiche messe in atto
per contrastarne la diffusione. Lo stato di eccezione prodotto dall’emergenza sanitaria ha cambiato il nostro modo di lavorare, di studiare, di fare sport, di leggere l’informazione, di interagire con l’altro;
e lo ha fatto tanto a lungo e in modi così pervasivi da trasformare un’esperienza straordinaria in una nuova, accettata normalità, riducendo quelli che erano spazi ordinari in spazi di eccezione. Per quanto ancora dovremo convivere con divieti e restrizioni? Per quanto persisteranno barriere interpersonali e frontiere laddove un tempo vigeva l’abbattimento dei confini e la globalizzazione? Una riflessione sulla mutazione dei luoghi che è una riflessione sul concetto di libertà: perché combattere per la propria libertà significa anzitutto riappropriarsi dei propri spazi.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
124 -
Autore della prefazione
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Argomento
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Collana
Sull'autore
Alessandro Ricci
Ricercatore di geografia politica all’Università di Bergamo, è tra i coordinatori del centro studi Geopolitica.info. Ha svolto attività di ricerca e docenza presso le Università di Roma Tor Vergata e di Trento; è stato visiting researcher all’Università di Amsterdam. Nel
2018 l’Accademia Nazionale dei Lincei gli ha conferito il premio “Carmelo Colamonico” per scritti scientifici di geografia.