Dalle strade vuote della Parigi ottocentesca di Charles Marville e Eugène Atget ai ritratti newyorchesi di Helen Levitt e Bruce Davidson, quasi un secolo dopo; dal sensazionalismo in bianco e nero di Jacob Riis ai giochi auratici della Manhattan di Alfred Stieglitz: le immagini della Street Photography hanno contribuito in maniera determinante a raccontare e configurare lo spazio urbano, le sue metamorfosi e i suoi processi di modernizzazione. Il volume ripercorre l’identità multiforme di questo genere fotografico, che si colloca al crocevia tra reportage documentario e fotografia d’architettura, tra memoria nostalgica e suggestione del futuro. E la prospettiva di dialogo intermediale con il cinema – in particolare il legame tra gli scatti di Berenice Abbott e C’era una volta in America di Sergio Leone – funge da cassa di risonanza rivelatoria, per un’investigazione più ampia dell’esperienza estetica e percettiva della modernità.
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Italiano -
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Sull'autore
Lorenzo Marmo
Lorenzo Marmo è professore associato presso l’Università Mercatorum e insegna discipline cinematografiche presso l’Università di Napoli “L’Orientale”. Ha conseguito il dottorato presso l’Università Roma Tre ed è stato post-doc alla Harvard University. È autore di Roma e il cinema del dopoguerra. Neorealismo melodramma noir (2018) e ha curato i volumi Italian Industrial Literature and Film. Perspectives on the Representation of Postwar Labor (2021, con Carlo Baghetti e Jim Carter) e Geografie della migrazione nel cinema italiano. Luoghi e immaginari del transito (2022, con Adrian Bremenkamp, Malvina Giordana e Tanja Michalski). La sua ricerca verte principalmente sul rapporto tra cinema, fotografia e forme della spazialità, sulla storia del cinema italiano, e sulla teoria delle atmosfere mediali.