Le tradizioni religiose hanno elaborato nei secoli diverse forme di meditazione, cioè di concentrazione psicofisica guidata, dove la mente permane silenziosa e imperturbata fra le mille sonorità della vita, così da entrare in un contatto sempre più stretto, intenso e consapevole con Dio o con l’Assoluto. Ma, nonostante la loro diversità, tutte queste svariate forme di meditazione poggiano su alcuni fondamenti comuni: l’immobilità della postura corporea, l’acquietamento delle tensioni interiori, la costante ricerca del silenzio come dimensione imprescindibile sulla via della salvezza. Se si riconoscono tali fondamenti comuni, e se ne fa esperienza, diventa possibile apprendere e praticare una meditazione di base, laica, aperta a credenti e non credenti, capace comunque, pur nella sua semplicità, di generare nuove forme di coscienza: qualcosa come una lucida serenità, una “luminosa quiete”.
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Italiano Data di pubblicazione
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Sull'autore
Giampiero Comolli
Giampiero Comolli, scrittore e giornalista, ha condotto varie inchieste sui fenomeni religiosi contemporanei, i cui risultati sono stati pubblicati in: Buddisti d’Italia (1995); I pellegrini dell’Assoluto (2002); Pregare, viaggiare, meditare (2010); Grammatica dell’ascolto (2011). Collabora a “Riforma”, settimanale delle Chiese evangeliche battiste, metodiste, valdesi. È tra i fondatori dell’Accademia del Silenzio.