Luca ha ventisei anni, ama la letteratura, la musica, il teatro, scrive, disegna, è un appassionato e competente giocatore di scacchi. Quando in una libreria di Milano incontra Laura, una brillante traduttrice di 44 anni, e le offre di leggerle alcune sue poesie, lei è titubante, poi accetta. Capisce che Luca si trova in una situazione difficile, ma lui parla con disinvoltura, come se la sua fosse una situazione normale. C’è qualcosa, in Luca, che la turba e la incuriosisce. Nasce così un’amicizia, una condivisione di interessi. Laura vorrebbe sapere qualcosa del passato di Luca, ma lui è evasivo, le parla soltanto di un padre violento con cui ha rotto i rapporti, della madre morta quando lui aveva pochi anni e della sorellina scomparsa, e di un suo amico, un attore di teatro. Col tempo, l’amicizia si trasforma in ossessione: quando lui decide di confessare il suo amore, Laura è sconvolta e lo allontana. Luca diventa per lei un incubo, la segue, suona il campanello di notte, la minaccia, spaventa i condomini vicini all’appartamento di Laura. Lei non ha scelta, deve farlo arrestare. In cella, in attesa di un processo sempre rinviato, Luca scivola nella solitudine e nella disperazione: la sua vita è stata un fallimento, non ha realizzato nessuno dei suoi desideri, è nato con una testa sbagliata, come gli diceva suo padre. Vivere, anche da recluso, richiede energia, e Luca è sfinito. Erminia Dell’Oro ci restituisce una storia vera e drammatica, una storia sbagliata appunto, acuta come una denuncia contro il nostro sistema carcerario, che stritola nella sua morsa le vite di chi vi finisce in mezzo; ma anche una critica feroce contro l’ipocrisia, il bigottismo e l’indifferenza degli esseri umani, che faticano a riconoscersi nel diverso e lo relegano nella secca remota e dimenticata dell’altro mondo.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Argomento
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Collana
Sull'autore
Erminia Dell'Oro
Erminia Dell’Oro è nata nel 1938 ad Asmara, quando l’Eritrea era ancora un possedimento italiano. Nipote di uno dei primi coloni che sbarcarono sulle coste eritree nel 1886, a vent’anni decide di trasferirsi a Milano, dove corona il sogno di lavorare come giornalista. È sempre tornata ad Asmara dove viveva la sua famiglia di origine. Ha seguito da vicino le sorti del popolo eritreo durante la lunga guerra di liberazione e sull’Eritrea ha scritto articoli e reportage. Ha pubblicato molti libri sia per adulti che per ragazzi e bambini con editori prestigiosi. Il debutto nel mondo dell’editoria avviene nel 1988 con Asmara, addio, che ha vinto il Premio opera prima della Città di Roma. Tra i suoi romanzi, molti dei quali ambientati in Eritrea, ricordiamo L’abbandono. Una storia eritrea (1991), Vedere ogni notte le stelle (2010), Il mare davanti. Storia di Tsegehans Weldeseslassie (2017), Il flauto di Dio (2018) e Nel segno della falena (2021). Si occupa anche di promozione della lettura e partecipa a incontri in varie regioni d’Italia nelle scuole, nelle biblioteche e nelle carceri.