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Cura e traduzione di Franco Cuomo
Edizione integrale

Utopia venne pubblicato nel 1516 in lingua latina con il titolo De optimo rei publicae statu deque nova insula Utopia. Contiene la descrizione fantastica di un paese ideale, che ha fatto sognare per secoli intellettuali di ogni tendenza. Oggi, dopo l’esito disastroso dei totalitarismi europei, l’illusione di Tommaso Moro suscita perplessità. Nella società da lui descritta tutti vestono casacche identiche, vivono in appartamenti rigorosamente uguali, mangiano in mense comuni, non praticano il sesso fuori del matrimonio né svaghi che non siano «utili o educativi». Un modello di felicità che, dopo aver ispirato generazioni di sognatori, pare rievocare tanti fantasmi.

«Sentimento e ragione infatti convergono nella ricerca di tutto ciò che in natura procura gioia, purché non implichi il compimento di un’azione ingiusta, non impedisca il conseguimento di una gioia maggiore, non determini successivamente una pena.»


Tommaso Moro

nacque a Londra nel 1478. Dedicò la sua vita alla politica e all’attività di umanista, animato da interessi filosofici e letterari, religiosi, giuridici, sociali. Il suo nome, nonostante la varietà e il pregio dell’opera complessiva, rimane legato alla grande illusione di Utopia, che propone il progetto di una società perfetta e uniforme, fondata su principi di esasperato egualitarismo. Fu decapitato nel 1535 per ordine di Enrico VIII, essendo rimasto fedele alla tradizione cattolica, in contrasto con le nuove direttive religiose del sovrano. Per questo fu canonizzato, come martire cattolico d’Inghilterra, nel 1935.

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