Dopo essere stato il più giovane direttore alla Kunsthalle di Berna e segretario generale di documenta 5 (Kassel, 1972), la decisione di non essere più legato a un’istituzione porta Harald Szeemann a ideare mostre personali che reinventano il formato e il contenuto stesso del medium in modo estremo, concentrandosi non più solo sulla produzione artistica contemporanea quanto piuttosto su contenuti privati o storici da raccontare attraverso la messinscena. Szeemann oggi è ricordato per l’innovatività del suo approccio interdisciplinare e in particolare per la mostra “When Attitude Becomes Form”.
Questo breve saggio, basato su documenti d’archivio, interviste e appunti inediti trovati presso l’archivio Szeemann di Locarno, analizza una serie di mostre concepite dal curatore svizzero negli anni settanta e mai realizzate, in particolare l’esposizione intitolata “La Mamma”. Parte di una trilogia (“Le macchine celibi”, “La Mamma” e “Il sole”), questo progetto attingeva a vari ambiti disciplinari quali storia delle religioni, arti visive, teosofia, femminismo, con l’intento di allestire una mostra senza arte, dedicata allo studio della donna, all’evoluzione della figura materna, e in generale all’idea di una divinità femminile.
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Italian -
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About the author
Pietro Rigolo
Pietro Rigolo è curatore presso il Getty Research Institute di Los Angeles. Ha studiato all’Università iuav di Venezia
e conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Siena – Istituto Italiano di Scienze Umane. Nel 2013 ha pubblicato Immergersi nel luogo prescelto. Harald Szeemann a Locarno, 1978-2000. Ha co-curato l’antologia Harald Szeemann: Selected Writings (2018) e la mostra “Harald Szeemann: Museum of Obsessions” (Getty Research Institute, Castello di Rivoli e altre sedi, 2018-2019).