«Stimolante e avvincente.»
Booklist
«È insieme un diario di viaggio, un manuale e un thriller.»
The Times
«Rassicura i lettori: il nostro futuro è in buone mani.»
Time
«Un libro pieno di speranza e di energia.»
The Guardian
Mya-Rose Craig è solo una bambina quando con i genitori comincia a viaggiare alla ricerca di uccelli rari e paesaggi sorprendenti. Gli animali, in particolare i volatili, sono la sua passione. E quando l’aggravarsi della malattia della madre iniziare a gettare un’ombra su ogni avventura famigliare, Mya-Rose sceglie di rivolgersi proprio alla natura per trovare conforto e nuova forza per andare avanti. A soli undici anni, apre un blog con il nickname Birdgirl per condividere i suoi avvistamenti, e i lettori diventano subito migliaia. A vent’anni ha ormai annotato sul suo taccuino metà delle specie note in tutto il mondo: dall’albatro sopracciglio nero, fedele al proprio partner per tutta la vita, al maestoso condor di California, di cui sopravvivono oggi soltanto cinquecento esemplari. Da ciascuno di essi ha imparato qualcosa, e a ogni esplorazione tra savane, foreste pluviali o montagne dei sette continenti sono aumentati in lei la consapevolezza della distruzione scriteriata che stiamo infliggendo al nostro fragile pianeta e il desiderio di battersi contro il pervasivo razzismo che colpisce ogni diversità. Con La mia famiglia e altri volatili Mya-Rose racconta in prima persona come è diventata una celebre attivista contro il cambiamento climatico, e insegna in che modo la natura può lenire i dolori e aiutare a scoprire la propria voce, perché lo spirito degli uccelli, libero e fiero, attirando il nostro sguardo verso il cielo può darci il coraggio per spiccare il volo.
Booklist
«È insieme un diario di viaggio, un manuale e un thriller.»
The Times
«Rassicura i lettori: il nostro futuro è in buone mani.»
Time
«Un libro pieno di speranza e di energia.»
The Guardian
Mya-Rose Craig è solo una bambina quando con i genitori comincia a viaggiare alla ricerca di uccelli rari e paesaggi sorprendenti. Gli animali, in particolare i volatili, sono la sua passione. E quando l’aggravarsi della malattia della madre iniziare a gettare un’ombra su ogni avventura famigliare, Mya-Rose sceglie di rivolgersi proprio alla natura per trovare conforto e nuova forza per andare avanti. A soli undici anni, apre un blog con il nickname Birdgirl per condividere i suoi avvistamenti, e i lettori diventano subito migliaia. A vent’anni ha ormai annotato sul suo taccuino metà delle specie note in tutto il mondo: dall’albatro sopracciglio nero, fedele al proprio partner per tutta la vita, al maestoso condor di California, di cui sopravvivono oggi soltanto cinquecento esemplari. Da ciascuno di essi ha imparato qualcosa, e a ogni esplorazione tra savane, foreste pluviali o montagne dei sette continenti sono aumentati in lei la consapevolezza della distruzione scriteriata che stiamo infliggendo al nostro fragile pianeta e il desiderio di battersi contro il pervasivo razzismo che colpisce ogni diversità. Con La mia famiglia e altri volatili Mya-Rose racconta in prima persona come è diventata una celebre attivista contro il cambiamento climatico, e insegna in che modo la natura può lenire i dolori e aiutare a scoprire la propria voce, perché lo spirito degli uccelli, libero e fiero, attirando il nostro sguardo verso il cielo può darci il coraggio per spiccare il volo.
Book details
-
Publisher
-
Original text
Yes -
Language
Italian -
Original language
English -
Publication date
-
Page count
304 -
Translator
-
Theme
-
Collection
About the author
Mya-Rose Craig
MYA-ROSE CRAIG (2002) è una ornitologa e ambientalista di origini anglo-bengalesi. Celebre attivista con il nickname Birdgirl, a diciassette anni taglia uno straordinario traguardo – che le è valso l’ingresso nel Guinness dei primati – arrivando ad avvistare metà delle specie di uccelli note in tutto il mondo. Nel 2020 è stata la più giovane inglese a ricevere un Dottorato Honoris Causa dall’Università di Bristol. Il suo nome è comparso su alcune delle maggiori testate internazionali, dal «Guardian» all’«Independent», dal «Times» al «National Geographic».
foto autore: Mack Breeden