Tropico dei perdenti

Tropico dei perdenti

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Scheggia è ancora sulla strada – in verità sulle piste del deserto africano –, e questa volta con una missione: aiutare Ashanti, la giovane infermiera del Mali che gli ha salvato la vita e che vuole rintracciare la sorella, perduta lungo le rotte dei migranti, smarrita in quel fiume di individui disperati, sfruttati e abusati che rischiano tutto per attraversare il Sahara e raggiungere le coste del Mediterraneo, e da lì, forse, approdare in Europa. Una vera odissea attende la coppia, un’avventura gonfia di pericoli e meraviglie, di moto distrutte e ricostruite, di incontri di ogni tipo, di paure e speranze, di violenza e solidarietà, di vento, sabbia e sole. Un viaggio che offrirà a Scheggia l’ultima occasione per dare un senso alla sua inquietudine, alla perenne sensazione di fallimento, e per trovare un significato più grande al suo eterno vagabondare.
Fedele alla sua dimensione narrativa più congeniale, e grazie alle conoscenze «sul campo», Roberto Parodi affronta uno dei temi più delicati e drammatici di oggi, e lo fa senza perdere la leggerezza e l’ironia del suo eroe, e mantenendo sempre il punto di vista più giusto: quello delle persone.

Book details

About the author

Roberto Parodi

Roberto Parodi è ingegnere, scrittore e giornalista. Libero pensatore, più decadente che snob, si sente moderatamente conservatore con episodiche scivolate verso l'anarchia. Ha compiuto grandi viaggi overland in moto attraversando l'Africa, l'Asia e il Sudamerica alla scoperta di luoghi remoti e avventurosi dove la componente tecnica del mezzo si fondeva con l'avventura letteraria. Queste strade lo hanno ispirato nella scrittura di molti suoi libri e romanzi, dal Cuore a due cilindri a Scheggia, Controsole, Chiedi alla strada e Tropico dei perdenti. Incidentalmente ha anche condotto programmi televisivi di viaggio come Born To Ride sulle reti Mediaset e Diario della motocicletta su RAI2 ed è stato direttore della rivista Riders per diversi anni. In continua evoluzione, è facile incontrarlo a Milano come in Africa, alla guida del leggendario Naftone, una vecchia Range Rover Classic azzurra. Come per tutti i viaggiatori overland, il suo futuro può sempre cambiare verso nuove sfide, ma certamente non su una stramaledetta auto elettrica.

 

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