Italo Zannier ripercorre la sua vita da “romantico dell’archeologia dell’immagine”, un’esistenza interamente dedicata alla fotografia e al suo significato più profondo. Dalle vacanze d’infanzia sui monti di Pradis di Sopra fino alla prestigiosa cattedra universitaria in Storia della Fotografia a Venezia e a Bologna, le memorie personali di Zannier si intrecciano con la magia e il fascino della camera oscura, dei fotolibri e delle mostre curate, attraverso una costellazione che richiama l’opera e il pensiero dei maestri della fotografia, da Nadar a Robert Capa, da Paul Strand a Walker Evans. Tra le pagine autobiografiche, a prendere forma è il racconto di un fotografo con lo sguardo sempre in movimento, capace di leggere il reale e di frequentare il passato attraverso aneddoti, ricordi personali e gli incontri con Dino Buzzati, Bruno Zevi, Camilla Cederna, Richard Avedon e un’intera generazione di artisti e pensatori del secondo Novecento. Una confessione intima e delicata, quella di Zannier, che ci conduce direttamente nel cuore pulsante dell’Immagine nel punto preciso in cui vita e arte sembrano divenire una sola cosa.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Collana
Sull'autore
Italo Zannier
Italo Zannier è tra i più noti fotografi e storici della fotografia italiana. Ha cominciato a fotografare negli anni cinquanta, affermandosi ben presto a livello nazionale e internazionale. A partire dagli anni settanta è stato anche impegnato nell’insegnamento universitario. Nel 2004 l’Università di Udine gli ha conferito la laurea ad honorem. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Fantastoria della fotografia (2003), Il sogno della fotografia (2006), Alle origini della fotografia scientifica (2008), Storia e tecnica della fotografia (2013), Verso l’invisibile (2016). Presso La nave di Teseo ha pubblicato La lanterna della fotografia (2018) e Profana Commedia della fotografia italiana (2022).