Se volessimo trovare un esempio concreto
di autentica vita vissuta all’insegna dell’art
pour l’art, motto dei simbolisti e decadentisti del XIX secolo, Turing sarebbe indubbiamente
un caso paradigmatico che avrebbe affascinato anche il più scettico dei poeti. Figlio di un’epoca in cui il futuro stava rapidamente trasformandosi in presente, Alan Turing è stato non solo parte integrante della grande rivoluzione scientifica che ha caratterizzato buona parte del XX secolo, ma è stato egli stesso quel “futuro” che avrebbe ridisegnato completamente i contorni del pensare e del vivere umano, elevando quel servo stupido che è la macchina ad un più alto gradino dell’essere, profetizzando un giorno in cui la macchina si sarebbe amalgamata con la vita umana emulandola in ogni suo aspetto. Dalla risoluzione dell’Entscheidungsproblem al gioco
dell’imitazione, Turing ha riscritto le sorti del sapere e dell’agire umano preludendo a qualcosa che sarebbe andata insinuandosi sempre di più in ogni anfratto della nostra esistenza: l’informatica.
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Italiano -
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Sull'autore
Alba Rosa Gesualdo
Alba Rosa Gesualdo (Firenze, 1987), ha conseguito
una laurea magistrale in Filosofia presso l’Università di
Firenze nel dicembre 2011. Nel 2014 ha pubblicato: Il
dolce naufragare. Viaggio nel pensiero di Leopardi.
Nel 2017, con Mimesis, ha pubblicato I re del più o
meno infinito spaziotempo. Volgere lo sguardo agli
impenetrabili segreti dell’Universo. I suoi attuali interessi
sono rivolti alla relazione tra filosofia e discipline
scientifiche. Ha scritto saggi su problematiche fisicoastronomiche
e bio-mediche per riviste specializzate.