L’estate che ho ucciso mio nonno
L’estate che ho ucciso mio nonno

L’estate che ho ucciso mio nonno

«Niente sfugge al sismografo di Lombezzi. Finalmente un libro che parla della famiglia di oggi e lo fa nel modo più intelligente e divertente che possiate immaginare.»
Cristina Marconi, autrice di "Stelle solitarie"

«Con voce limpida e spietata Giulia Lombezzi illumina le crepe della famiglia, le colpe dei padri, il doloroso coraggio di redimersi, il terrore di somigliare a ciò che si combatte. Il senso più difficile e liberatorio di qualunque adolescenza: “ero niente, adesso sono qualcosa”. Un romanzo pieno di ironia e di ruvida dolcezza, una storia che diverte e commuove fino all'ultima riga. Un personaggio, Alice, che resta nel cuore.»
Nicoletta Verna, autrice di "I giorni di Vetro"

Bisogna amare i propri nonni. Questo si è sentita ripetere Alice fin da piccola.
Ma quando suo nonno, da poco vedovo, viene a vivere con lei e la madre, la ragazza si rende conto che tale comandamento è inattuabile. Seppur debole e depresso, Andrea esercita su tutta la casa il proprio carattere brutale, portando Marta, la mamma di Alice, a uno stato di totale asservimento.
È come se un’intera generazione, con tutti i suoi dettami assurdi e violenti, si fosse insinuata nella vita delle due donne, impestandola di sigarette, imperativi e ricatti.
La rabbia di Alice cresce, alimentata dalla brace dei sedici anni. La mamma che conosceva sta scomparendo, e lei si sente impotente: come si fa a liberare qualcuno che non vuole essere libero? Che cos’è veramente l’emancipazione?
In un susseguirsi di badanti che vanno e vengono, sbronze liberatorie con gli amici del cuore, litigi con famigliari ciechi e sordi e una fame che non passa mai, Alice comincia a covare desideri bui, a pensare cose che non andrebbero pensate.
Il viaggio nel passato della madre, nel paese in cui è cresciuta, e lo svelamento di ciò che ad Alice è sempre stato nascosto risulta un punto di non ritorno: Andrea deve sparire. L’unico modo per affrontare un mostro è diventare un mostro?
L’estate che ho ucciso mio nonno racconta, in una prima persona sarcastica, fragilissima e schietta, quanto fa male avere sedici anni, quante cicatrici lasciano i legami famigliari, e quanti demoni nasconde la parola amore.
E Giulia Lombezzi si rivela un talento immenso della giovane narrativa italiana.

Dettagli libro

Sull'autore

Giulia Lombezzi

Giulia Lombezzi, nata a Milano nel 1987, è drammaturga, sceneggiatrice e scrittrice. È stata finalista al premio Calvino 2020 col suo primo romanzo, La sostanza instabile (2021), premio Kihlgren Opera Prima nel 2022. Collabora con, tra gli altri, il Piccolo Teatro Grassi, il LAC di Lugano e l’Iranshahr Playhouse di Teheran. È tra gli autori del podcast di Storytel Mi dica tutto. Insegna presso la NABA e la Scuola Belleville di Milano e la Scuola Holden di Torino.

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