Ando Gilardi è considerato il più irriverente fotografo e studioso che l’Italia abbia prodotto negli ultimi cento anni. Autore di libri cult sulla fotografia e personaggio eclettico, con questo breve saggio in forma di dialogo Gilardi fa un’incursione dispettosa e divertita sul concetto di stupidità in chiave fotografica, partendo dalle famose leggi sulla stupidità dell’economista Carlo M. Cipolla. Il testo è corredato da una trentina di immagini di fotografia popolare ottocentesca sul tema della stupidità tratte dall'enorme archivio fotografico della Fototeca Storica Nazionale da lui fondata.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
109 -
Argomento
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Collana
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Serie
Sull'autore
Ando Gilardi
Ando Gilardi è stato il pioniere degli studi italiani sulla fotografia e il fondatore della Fototeca storica nazionale. Ha lavorato a lungo come giornalista e fotoreporter. È stato per alcuni anni direttore tecnico di “Popular Photography Italiana” e tra i fondatori e condirettori di “Photo 13”. È autore di numerosi saggi e articoli: Storia sociale della fotografia (2000); Storia della fotografia pornografica (2002); Wanted! Storia, tecnica ed estetica della fotografia criminale, segnaletica e giudiziaria (2003); Meglio ladro che fotografo. Tutto quello che dovreste sapere sulla fotografia ma preferirete non aver mai saputo (2007) e Lo specchio della memoria. Fotografia spontanea dalla Shoah a YouTube (2008). È scomparso nel 2012.