Lo Stato totalitario nel caso italiano Fenomenologia di un’antinomia giuridica

Lo Stato totalitario nel caso italiano

Fenomenologia di un’antinomia giuridica

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La degenerazione dello Stato liberale ha prodotto come risultato una tra le immani tragedie dell’umanità, un sonno della ragione che ha condotto al baratro della Seconda guerra mondiale. Reo il fascismo, complice la monarchia. Eppure il fascismo inizialmente ha incontrato il favore di molti che speravano in una rinascita dopo la “vittoria mutilata” della Prima Guerra Mondiale. Ma quali furono le ragioni che condussero il fascismo al potere? Perché il re, che avrebbe potuto proclamare lo stato d’assedio nel giorno della marcia su Roma, rifiutò di sottoscrivere il decreto? Perché si può parlare di “Stato totalitario” solamente dal 1938 in poi? Perché lo Stato totalitario e non la dittatura? Una serie di domande a cui quest’opera tenta di rispondere attraverso un’analisi dello Stato totalitario nel caso italiano, con un occhio al presente, poiché soltanto nell’indagine di ciò che è successo sta l’antidoto per il futuro.

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Sull'autore

Simone Ricciardelli

Simone Ricciardelli è Dottore Magistrale in Scienze filosofiche e attualmente docente nella Scuola secondaria superiore. Svolge anche l’attività di Cultore della materia in Filosofia del diritto presso l’Università degli Studi di Milano. Le sue ricerche sono rivolte alla storia della filosofia del diritto, con attenzione all’idealismo giuridico, alle sue derivazioni dall’idealismo tedesco e al contesto italiano in cui esso si sviluppa. Accanto alle ricerche in tale prospettiva, vi è l’interesse e la ricerca sulla figura di Giuseppe Rensi (1871-1941). Tra le pubblicazioni significative ricordiamo L’Angelo e il Terremoto. Letture sull’idealismo inattuale di Giuseppe Rensi (2018).

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