Mani pulite
La vera storia. Per chi non c’era, per chi ha dimenticato, per chi continua a rubare e a mentire
Marco Travaglio
Peter Gomez
Gianni Barbacetto
“Il racconto dei fatti,
ricostruiti con certosina pazienza
e con la maestria che contraddistingue
gli autori, spazza via le sciocchezze e le menzogne
che per anni sono state divulgate dai mezzi
di informazione.”
Dalla prefazione di Piercamillo Davigo
“Oggi, trent’anni dopo,
possiamo dire che l’inchiesta Mani pulite
rimane scolpita nella memoria collettiva
e sono miseramente falliti
tutti i tentativi di farla dimenticare
o, peggio, di farla ricordare
come l’opposto di ciò che era.”
Dalla nuova introduzione di Marco Travaglio
“Questo libro è un memorandum formidabile.”
Corrado Augias
Cosa resta oggi di Mani pulite? Secondo la vulgata dominante, nulla, perché la corruzione da allora è continuata, forse addirittura aumentata. Ma un’indagine non si giudica dal numero di reati simili commessi dopo, altrimenti tutte sarebbero un fallimento, visto che nessuna è mai riuscita ad abolire i reati successivi.
Questo libro, pubblicato per la prima volta nel 2002 e ora riproposto in una nuova edizione, è il racconto più completo di una tempesta politica e giudiziaria che non ha eguali nella storia: per il numero di persone indagate, processate e giudicate colpevoli in sentenze di condanna, patteggiamento, prescrizione e persino assoluzione o proscioglimento o archiviazione o amnistia o indulto o condono per i più svariati cavilli.
In questi trent’anni, c’è chi ha provato a raccontare Mani pulite come un’operazione politica di magistrati ideologizzati per colpire gli innocenti di una parte e favorire i colpevoli dell’altra. Ma le campagne politico-mediatiche negazioniste e revisioniste non hanno scalfito la percezione di quei fatti nell’opinione pubblica, sebbene abbiano fatto breccia e proseliti nel mondo politico, in quello mediatico sottostante e persino in una parte di quello giudiziario. È vero, quasi nessuno dei colpevoli di Tangentopoli ha scontato la pena in galera, ma ciò non è dipeso dalle indagini delle Procure bensì dalle leggi fatte prima, durante e dopo per assicurare l’impunità ai tangentisti. Leggi che fanno dell’Italia il paradiso dei delinquenti e l’inferno delle vittime. Infatti ancora oggi le Italie sono due: quella che vive nel terrore che il 1992 si ripeta e quella che lo spera con tutto il cuore.
ricostruiti con certosina pazienza
e con la maestria che contraddistingue
gli autori, spazza via le sciocchezze e le menzogne
che per anni sono state divulgate dai mezzi
di informazione.”
Dalla prefazione di Piercamillo Davigo
“Oggi, trent’anni dopo,
possiamo dire che l’inchiesta Mani pulite
rimane scolpita nella memoria collettiva
e sono miseramente falliti
tutti i tentativi di farla dimenticare
o, peggio, di farla ricordare
come l’opposto di ciò che era.”
Dalla nuova introduzione di Marco Travaglio
“Questo libro è un memorandum formidabile.”
Corrado Augias
Cosa resta oggi di Mani pulite? Secondo la vulgata dominante, nulla, perché la corruzione da allora è continuata, forse addirittura aumentata. Ma un’indagine non si giudica dal numero di reati simili commessi dopo, altrimenti tutte sarebbero un fallimento, visto che nessuna è mai riuscita ad abolire i reati successivi.
Questo libro, pubblicato per la prima volta nel 2002 e ora riproposto in una nuova edizione, è il racconto più completo di una tempesta politica e giudiziaria che non ha eguali nella storia: per il numero di persone indagate, processate e giudicate colpevoli in sentenze di condanna, patteggiamento, prescrizione e persino assoluzione o proscioglimento o archiviazione o amnistia o indulto o condono per i più svariati cavilli.
In questi trent’anni, c’è chi ha provato a raccontare Mani pulite come un’operazione politica di magistrati ideologizzati per colpire gli innocenti di una parte e favorire i colpevoli dell’altra. Ma le campagne politico-mediatiche negazioniste e revisioniste non hanno scalfito la percezione di quei fatti nell’opinione pubblica, sebbene abbiano fatto breccia e proseliti nel mondo politico, in quello mediatico sottostante e persino in una parte di quello giudiziario. È vero, quasi nessuno dei colpevoli di Tangentopoli ha scontato la pena in galera, ma ciò non è dipeso dalle indagini delle Procure bensì dalle leggi fatte prima, durante e dopo per assicurare l’impunità ai tangentisti. Leggi che fanno dell’Italia il paradiso dei delinquenti e l’inferno delle vittime. Infatti ancora oggi le Italie sono due: quella che vive nel terrore che il 1992 si ripeta e quella che lo spera con tutto il cuore.
Dettagli libro
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Editore
-
Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
-
Numero di pagine
898 -
Argomento
-
Collana
Sull'autore
Marco Travaglio
Marco Travaglio è direttore de “il Fatto Quotidiano”, giornale che ha contribuito a fondare. Ha lavorato con Indro Montanelli a “il Giornale” e a “La Voce”. Poi ha scritto per diverse testate, fra cui “l’Indipendente”, “Cuore”, “il Borghese”, “L’Espresso”, “la Repubblica”, “l’Unità”. È autore di molti bestseller, tra i quali: L’odore dei soldi (con Elio Veltri, Editori Riuniti 2001), La scomparsa dei fatti (il Saggiatore 2006), È Stato la mafia (Chiarelettere 2014), Indro: il 900 (Rizzoli 2021) e, pubblicati da Paper First, B. come Basta! (2018), Padrini fondatori (con Marco Lillo, 2018), Bugiardi senza gloria (2020), I segreti del Conticidio (2021).
Peter Gomez
Peter Gomez, giornalista de «il Fatto Quotidiano» e direttore de «il Fatto Quotidiano» online, ha lavorato con Indro Montanelli prima a «il Giornale» e poi a «La Voce». Negli ultimi anni ha seguito tutti i principali scandali italiani su mafia, tangenti e corruzione. Molti i suoi libri: O mia bedda Madonnina (con Goffredo Buccini, Rizzoli 1993); L’intoccabile. Berlusconi e Cosa nostra (con Leo Sisti, Kaos Edizioni 1997); Piedi puliti (con Leonardo Coen, Leo Sisti, Garzanti 1999); I complici (con Lirio Abbate, Fazi editore 2007); Il regalo di Berlusconi (con Antonella Mascali, Chiarelettere 2009). Con Marco Travaglio ha pubblicato: La repubblica delle banane (Editori Riuniti 2001); Lo chiamavano impunità (Editori Riuniti 2003); Bravi ragazzi (Editori Riuniti 2003); Regime (Rizzoli-Bur 2004); L’amico degli amici (Rizzoli-Bur 2005); Inciucio (Rizzoli-Bur 2005); Le mille balle blu (Rizzoli-Bur 2006); Onorevoli Wanted (Editori Riuniti 2006); E continuavano a chiamarlo impunità (Editori Riuniti 2007); "Mani sporche" (con Gianni Barbacetto, Chiarelettere 2007); "Se li conosci li eviti" (Chiarelettere 2008); "Bavaglio"(con Marco Lillo, Chiarelettere 2008); "Papi" (con Marco Lillo, Chiarelettere 2009); "Mani pulite"(con Marco Travaglio e Gianni Barbacetto, Chiarelettere 2012).
Gianni Barbacetto
Gianni Barbacetto ha lavorato nelle redazioni dei settimanali “Il Mondo”, “L’Europeo”, “Diario” ed è oggi una delle firme principali de “il Fatto Quotidiano”. Per Chiarelettere ha scritto nel 2012 Mani pulite (con Peter Gomez e Marco Travaglio), il libro di riferimento su Tangentopoli, apparso in una nuova edizione nel 2022. Per Chiarelettere ha anche pubblicato Le mani sulla città (con Davide Milosa, 2011), Il Celeste. Ascesa e declino di Roberto Formigoni (2012), Excelsior. Il gran ballo dell’Expo (2015) e La beatificazione di Craxi (2020). Tra i suoi libri più recenti ricordiamo inoltre Angeli terribili (Garzanti 2018) e Piazza Fontana. Il primo atto dell’ultima guerra italiana (Garzanti 2019).