“Non sono pazza, solo vecchia… e sono in un campo di concentramento per vecchi.”
Anni ‘50. Dopo un infarto, Caroline Spencer, a 76 anni, è andata a vivere dal fratello John, sposato con una donna molto più giovane di lui e che Caroline non ha mai trattato bene. Il suo destino è segnato: viene trasferita in una residenza per anziani, dove si mette a scrivere un diario in cui appunta le piccole storie quotidiane, ma soprattutto ricorda la sua vita, il fatto di aver sempre vissuto in assoluta autonomia. Ha viaggiato molto, per esempio, in particolare in Inghilterra, dove ha incontrato un uomo sposato con cui ha avuto una relazione trentennale, interrotta solo dalla guerra… È indomita, Caroline: non si vuole piegare alla maledizione del tempo e dell’età. E ci impartisce una straordinaria lezione di vita.
Anni ‘50. Dopo un infarto, Caroline Spencer, a 76 anni, è andata a vivere dal fratello John, sposato con una donna molto più giovane di lui e che Caroline non ha mai trattato bene. Il suo destino è segnato: viene trasferita in una residenza per anziani, dove si mette a scrivere un diario in cui appunta le piccole storie quotidiane, ma soprattutto ricorda la sua vita, il fatto di aver sempre vissuto in assoluta autonomia. Ha viaggiato molto, per esempio, in particolare in Inghilterra, dove ha incontrato un uomo sposato con cui ha avuto una relazione trentennale, interrotta solo dalla guerra… È indomita, Caroline: non si vuole piegare alla maledizione del tempo e dell’età. E ci impartisce una straordinaria lezione di vita.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Inglese -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
144 -
Traduttore
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Argomento
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Collana
Sull'autore
May Sarton
Autrice americana prolifica, May Sarton (1912-1995) scrisse 19 romanzi, 17 opere di poesia e 15 tra saggi e diari.
Cosmopolita, politicamente consapevole, i suoi temi principali sono amicizia, relazioni, invecchiamento, solitudine, omosessualità. A proposito di questo Sarton ancora nel 1965, alla pubblicazione del romanzo Mrs Stevens Hears The Memaids Singing, scriveva che ci era voluto coraggio a scrivere di una donna omosessuale “che non fosse un’alcolizzata, drogata, maniaca sessuale, che non fosse né disgustosa né spregevole, senza sentimentalismo.” Sebbene abbia sempre rifiutato di essere considerata una scrittrice lesbica, a seguito di quel romanzo diventò oggetto di studio nei Gender Studies.